Incontro con
Maurizio Galimberti e Giorgio Galimberti
Sabato 16 Settembre, ore 21.00
Supercinema Orbetello
Ingresso Libero fino a esaurimento posti
su prenotazione a info@imagorbetello.com
Incontreremo Maurizio e Giorgio Galimberti, insieme; padre e figlio uniti dalla medesima passione e professione: la fotografia.
L’arte dello scatto raramente ha accomunato esplicitamente il genitore con il proprio erede, come invece è successo in altri ambiti: letteratura (Monaldo e Giacomo Leopardi), musica (Leopold e Wolfgang Mozart o più recentemente Fabrizio e Cristiano De André). Lì però emergevano atteggiamenti educativi, comportamentali, di studio, che poco hanno a che fare con la fotografia, maggiormente libera e trasversale: individuale, potremmo dire, relazionale per quanto attiene alla prossimità.
Ne parleremo con in due autori, che comunque racconteranno, mostrandoli, i loro lavori: il mondo Polaroid, da un lato, “L’architettura umana” dall’altro
La riflessione, però, riguarda noi tutti, perché spesso la fotografia risulta ereditata o almeno suggerita da un’altra persona. E lì, oltre ai genitori, saltano fuori lo zio compiacente o l’amico appassionato a sua volta. Ecco che le domande vagano altrove, alle fonti d’ispirazione, agli aiuti, alla scoperta occasionale di uno strumento da possedere appieno. Potremo parlarne a lungo, con Maurizio e Giorgio, due interpreti differenti per età, generazione, utilizzo dello strumento, accomunati però dalla stessa passione.
Verranno messi a confronto, entrambi, per la prima volta e cercheremo di sapere tutto, anche ciò che non è stato mai detto. Del resto, la fotografia è sempre un mistero da svelare.
Maurizio Galimberti
LaBiografia
Maurizio Galimberti nasce a Como nel 1956, vive e lavora a Monza.
Si accosta al mondo della fotografia analogica con l’utilizzo di una fotocamera ad obiettivo rotante Wideluxm per poi focalizzare il suo impegno, nel 1983, sulla Polaroid. Nel 1991 inizia la collaborazione con Polaroid Italia, della quale diventa testimonial ufficiale realizzando il volume Polaroid Pro Art (1995), divenuto oggetto di culto per gli appassionati di pellicola polaroid di tipo integrale. Viene nominato “Instant Artist” ed è ideatore della “Polaroid Collection Italiana”.
Nel 1992 ottiene il prestigioso “Gran Prix Kodak Pubblicità Italia”. Nel 2000, per Kodak Italia, realizza una mostra itinerante della serie I Maestri. Continua la sua ricerca con Polaroid e reinventa la tecnica del “Mosaico fotografico”, che inizialmente adatta ai ritratti. Il primo esperimento risale al 1989, quando ritrae suo figlio Giorgio. Seguiranno i ritratti di Michele Trussardi, Carla Fracci e Mimmo Rotella, dai quali è evidente il richiamo al fotodinamismo dei Bragaglia e la ricerca del ritmo e del movimento.
Esegue numerosi ritratti del mondo del cinema, dell’arte e della cultura e la popolarità che acquistano lo portano a partecipare come ritrattista ufficiale al Festival del Cinema di Venezia.
Il “Mosaico” diviene ben presto la tecnica per ritrarre non solo volti, ma anche paesaggi, architetture e città. Tra il 1997 e il 1999 realizza due importanti lavori per le città di Parigi e Lisbona, da cui comincia la riflessione sull’importanza di saper raccontare la storia, la musica, il vissuto di un luogo attraverso le immagini. Nel 2003 realizza il volume Viaggio in Italia, a cura di Denis Curti, un racconto di alcuni luoghi del nostro paese attraverso le singole polaroid.
Nel 2006, durante il suo primo viaggio a New York, comincia la ricerca sulla luce,
sull’energia ispirata dalla città che diviene la rappresentazione ideale del mondo contemporaneo. A New York dedicherà un ulteriore lavoro del 2010, realizzando un corpus di Polaroid Singole e di Mosaici, alternando storie di particolari, immagini di intimità umane a scatti che si prestano allo studio, eseguito con rigore matematico, delle diverse armonie compositive. Seguiranno i lavori monografici su altre città come Berlino, Venezia e Napoli.
Nascono nuovi progetti artistici e creativi anche in collaborazione con grandi aziende italiane. Nel 2013 presenta a Venezia il progetto Paesaggio Italia / Italyscapes, a cura di Benedetta Donato, la prima mostra antologica dedicata alla ricerca dell’autore sul paesaggio da cui è stata tratta l’omonima pubblicazione edita da Marsilio Editori.
In occasione di EXPO 2015, ha presentato la pubblicazione Milano by Maurizio Galimberti (MBP Gruppo Editoriale) e la mostra Metamorfosi. La città che sale.
Nel 2017 partecipa al Padiglione Venezia, a cura di Stefano Zecchi, alla 57ª Biennale Arte di Venezia, mentre tra il 2019 e il 2020 le sue immagini sul Cenacolo di Leonardo Da Vinci sono state esposte alle Gallerie D’Italia di Intesa San Paolo a Milano. Nel 2021 ha esposto il progetto Forest Frame al Muse / Palazzo delle Albere di Trento.
Le sue opere fanno parte di prestigiose collezioni di fotografia.
Giorgio Galimberti
LaBiografia
Giorgio Galimberti nasce a Como il 20 marzo 1980.
Da sempre appassionato di fotografia, complice anche un clima familiare aperto all’arte e alla creatività, fin da piccolo comincia ad avvicinarsi al mezzo fotografico attraverso le Polaroid.
Con i primi tentativi di manipolazione e alterazione dell’immagine, Giorgio esplora approfonditamente la dimensione giocosa del supporto istantaneo.
Durante l’adolescenza, la passione non viene mai meno e, attraverso la frequentazione di numerose mostre ed esposizioni, unitamente ad un’intensa attività pratica in camera oscura, si costruisce un personalissimo background fotografico, basato principalmente sulle tecniche di sperimentazione dei grandi maestri che hanno fatto la storia della fotografia.
Dopo un periodo di momentaneo distacco, durato qualche anno,
Galimberti si riavvicina al mondo della fotografia digitale senza mai
abbandonare del tutto la fotografia analogica.
Attraverso la sperimentazione del bianco e nero perfeziona i suoi gusti e,memore della lezione dei grandi maestri della fotografia, si avvicina ad unavisione del mondo incentrata prevalentemente sugli effetti della luce suicorpi e sui paesaggi urbani, riprendendo alcuni elementi tipici della streetphotography e rielaborandoli in funzione di un linguaggio fotograficomoderno e narrativo che unisce agli scorci di vita quotidiana le visionisospese dell’architettura urbana con uno stile fortemente personale ericonoscibile.
Numerose le sue partecipazioni a mostre personali ecollaborazioni con importanti gallerie d’ arte Italiane e Internazionali chegli hanno permesso di entrare nella fotografia autoriale.
Si dedica alla didattica trasmettendo durante i suoi work shop e seminari il suo punto di vista sulla fotografia d’autore.