NO COMFORT ZONE
con Toni Thorimbert (in dialogo con Mosè Franchi)
23 Settembre, ore 21.00
Supercinema Orbetello
Ingresso Libero su prenotazione
Henri Cartier Bresson diceva: «Fotografare è porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore. È un modo di vivere».
L’aforisma precedente dice tanto, forse tutto; ma il più delle volte si rimane affascinati dalla prima parte, quella dello scatto, dell’istante (decisivo, nel caso del fotografo francese), finendo per tralasciare il comportamento, l’atteggiamento nei confronti della fotografia, forse lo stesso rispetto che sarebbe logico dedicare a essa.
Toni Thorimbert può fungere da fonte d’ispirazione: non tanto per generare “l’impronta digitale” sul pulsante di scatto, ma come esempio di comportamento nei confronti della fotografia, alla quale lui ha dedicato la vita attiva, quella che vuole conoscere, comprendere, sperimentare, verificarsi.
Diciamo subito che lui non conosce né l’abitudine, tantomeno l’abilità, dimenticando (anche professionalmente) le vie consuete e facili. La sua è una storia di periferia, trascorsa in gioventù tra palazzoni, prati spelacchiati, bambini (tanti), evitato dal benessere e messo alla prova dalla terra di confine.
Eppure lì si è formato, soprattutto fotograficamente, trasformando il “fuori città” in un valore: un vero laboratorio d’idee, messe a confronto con il limite, col bene o il male, con la vita.
E’ vero, ma in mezzo ci sono stati i film di Bunuel, Altman, Antonioni; ed anche quella macchina fotografica gigantesca, dietro la quale inchinarsi quasi in un rito. Non è il soggetto, quello che ha cercato di continuo, perché l’avrebbe costruito nell’inquadratura stessa, dopo averlo visto nell’idea. Ha invece sempre desiderato andare oltre un limite già raggiunto: davanti a un 300 mm o dietro un 24; come in quei prati della gioventù, dove era difficile mettere ordine tra il niente ed il nulla.
Toni Thorimbert, quel ragazzo di periferia, ha tanto da dirci, perché nella fotografia non ha mai cercato l’agio, la confortevolezza; preferendo, è il caso di dirlo, una verifica continua di sé: partendo dallo strumento, la fotocamera, arrivando alle fonti d’ispirazione, quei libri che come in uno zaino mentale ha sempre portato con sé.
L’incontro al quale parteciperemo tutti dovrà trovarci preparati, perché Toni non metterà sul piatto un disco già ascoltato, ma cercherà, una volta di più, quel limite che ha sempre costituito la sua fotografia.
No comfort zone, appunto.
Toni Thorimbert
La Biografia
Capace di reinventare continuamente il suo rapporto con la fotografia e spesso in anticipo sui tempi e sulle tendenze, Toni Thorimbert – svizzero di origine ma cresciuto nell’estrema periferia milanese – inizia a fotografare giovanissimo, documentando le tensioni sociali e politiche degli anni settanta.
Negli anni ottanta, la sua stretta collaborazione ai più innovativi periodici dell’epoca come Max, Amica, Moda e King, è fondamentale per definire il nuovo standard visivo dell’epoca. Gli anni novanta segnano la sua maturità come autore con collaborazioni editoriali per magazines internazionali: Details, Mademoiselle, Wallpaper, Brutus, e in italia per GQ, Rolling Stone, Riders, Io Donna, Style, Wired e la realizzazione di prestigiose campagne pubblicitarie.
Toni Thorimbert: I Riconoscimenti Internazionali
Nel 1995 riceve il premio dell’ Art Directors Club/AFIP per la creatività nel ritratto fotografico.
Nel 1998 cura la mostra Immagini dal mondo interno. Esposta agli Incontri Internazionali di Fotografia di Arles è una collettiva di fotografi europei che, mossi dal tema dei sentimenti e delle relazioni umane, usano la fotografia come parte attiva nel processo di auto-analisi e coscienza di sè.
Nel 2006 pubblica CARTA STAMPATA, un prestigioso volume che raccoglie trent’anni di fotografie di moda e di ritratto per l’editoria, mentre nel 2012 esce TABULARASA, un libro sulla vita di Vasco Rossi edito da Mondadori.
Da sempre attento a ritagliarsi spazi dedicati all’esplorazione del linguaggio, Seduction of Photography, del 2017, e Proprio da dentro ti voglio e il tuo interno desidero mentre ti guardo del 2019 – entrambi libri d’artista in edizione limitata – sono opere concettuali dedicate a testimoniare il potere seduttivo della fotografia.
Significativa la sua attività didattica, con workshops, one-to-one coaching e conferenze tenute in scuole, festival fotografici ed istituzioni museali italiane.
Nel 2020 è stato insignito del premio Arturo Ghergo alla carriera.
Il suo lavoro è stato oggetto di numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero
Toni Thorimbert: Mostre Personali
1982 Milano, Galleria Il Diaframma.
1985 Torino, Galleria Agorà “Grandi ritratti”.
1986 Barcellona, Otto Zutz Club “17 Retratos”.
1988 Milano, Gran Hotel De Bruin “I vignaioli storici, 50 ritratti”.
1995 Firenze, Fondazione Marangoni “Esseri Umani”.
1999 New York, Duggall Underground: “TIES”.
2000 Varese, Museo d’arte moderna e contemporanea “TRANSFERT” a cura di Filippo Maggia.
2004 Corigliano Calabro, Castello Ducale: “MODAMENTALE,
Moda per IO DONNA, 2002/2004
2004 Milano, Nepente Art Gallery: “Candy-dates” a cura di Filippo Maggia
2006 Milano, Nepente Art Gallery: “Carta Stampata” a cura di Filippo Maggia
2007 Firenze, Gerard Loft: “Carta Stampata”
2009 Firenze, Beside gallery: “Ritratti di Stile”.
2012 Modena, Fondazione Marco Biagi, “ALTARI” a cura di Filippo Maggia.
2014 Roma, Galleria del Cembalo, “ Doppio gioco” ( con Giovanni Gastel. ) a cura di Mario Peliti e Giovanna Calvenzi
2017 Milano, Leica Galerie, “BESIDE THORIMBERT”
a cura di Andrea Pacella.
2019, Savignano sul Rubicone, SI FEst, “Seduction of Photography” a cura di Denis Curti
Sue fotografie sono state acquisite dalla Collezione Fotografica della Città di Parigi, dal museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Varese, dalla Raccolta di Fotografia Contemporanea della Galleria Civica di Modena, dalla Fondazione Fotografia della Cassa di Risparmio e dalla Fondazione Biagi di Modena, dalla Library of Tibetan Works and Archives di Dharamsala, India.