“Paesaggio Nella Nebbia” Incontro con Ivo Saglietti
Giovedì 30 agosto ore 21:00 – Orbetello
INGRESSO LIBERO su PRENOTAZIONE
info@imagorbetello.com
A proposito della fotografia di Ivo Saglietti è stato osservato come egli appartenga a quella “nobile schiera” di fotografi per i quali è importante partecipare emotivamente, quasi empaticamente, alla realtà che stanno vivendo, stabilendo con le persone che ritrae un rapporto umano. Ciò che gli preme raccontare è l’uomo e il suo destino, mettendo in evidenza la partecipazione alla sofferenza, con discrezione e rispetto, sicché gli scatti che ne derivano non sono quelli di un fotoreporter, ma di un compagno di strada che diventa amico.
Nato a Toulon, Francia, Inizia la propria attività a Torino come cineoperatore, producendo alcuni reportages di tipo politico e sociale. Nel 1975 inizia ad occuparsi di fotografia, lavorando nelle strade e nelle piazze della contestazione e nel 1977 si trasferisce a Parigi. Da qui iniziano i suoi viaggi come reporter-photographe, dapprima con agenzie francesi, in seguito per conto di agenzie americane e per magazines internazionali (Newsweek, Der Siegel, Time, The New York Times), per i quali “copre” in assignement situazioni di crisi e di conflitto in
America Latina, Africa, Balcani, Medio Oriente.
Nel 1992 conquista il premio World Press Photo (nella categoria Daily Life, stories) con un servizio su un’epidemia di colera in Perù e nel 1999 la menzione d’onore allo stesso concorso per un reportage sul Kosovo.
Nello stesso tempo inizia a lavorare su progetti a lungo termine: “Il Rumore delle Sciabole” (1986-1988), suo primo progetto e libro, documenta la società cilena durante gli ultimi due anni della dittatura militare del Generale Augusto Pinochet.
Successivamente si rivolge sempre di più verso progetti personali di documentazione che gli permettono di affrontare una storia in modo più articolato e meno condizionato dalle esigenze e richieste dei settimanali, come nel reportage che ripercorre la via della tratta degli schiavi dal Benin alle piantagioni di canna da zucchero della Repubblica Dominicana e di Haiti, o come in quello sulle tre malattie che devastano i paesi del terzo mondo – aids, malaria e tubercolosi – realizzati negli anni Novanta e Duemila.
Dal 2000 è membro associato dell’agenzia foto giornalistica tedesca Zeitenspiegen Reportagen, per la quale sta lavorando ad un progetto sulle frontiere nel Mediterraneo e Medio Oriente.
Premi e riconoscimenti:
1992: World Press Photo – Amsterdam
1999: World Press Photo – Amsterdam
2010: World Press Photo – Amsterdam
1996: Fotografi al Servizio della Libertà – L’Aquila
2000: M.I.L.K. Moments of Intimacy – Australia
2006: Premio Enzo Baldoni per il giornalismo – Milano
2006: Fotografo dell’Anno – Lucca – DPF
2010: Premio Bruce Chatwin, Occhio Assoluto – Genova