Mostra Fotografica “Sguardi ad Oriente” di Enrico Rondoni

SGUARDI AD ORIENTE 1981-2017

La mostra fotografica di Enrico Rondoni, “Sguardi ad Oriente”, abbraccia un lungo arco di tempo – oltre 35 anni – e tre mondi vicini e lontani allo stesso tempo:Cina, Tibet e Giappone.
I reportage di Rondoni (giornalista e fotografo) sono il frutto di un lungo lavoro iniziato nel 1981 e nell’83 nella Repubblica Popolare Cinese (quella di Deng Xiao Ping), proseguito nel 2010 nella Cina dell’Expo di Shanghai e nel 2011 inTibet, per concludersi (almeno per ora) nel Giappone contemporaneo.
Un mondo che ci guarda con occhi a mandorla; ma negli sguardi dei volti cinesi, tibetani e giapponesi – che gli scatti in mostra hanno cercato di immortalare – ci sono troppe distanze culturali, storiche e sociali per farne un unicum.
La Cina dei primi anni ’80 era ancora un mondo di uomini in divisa, di migliaia di biciclette, di comuni contadine, dei primi irraggiungibili negozi commerciali, di botteghe artigiane, di fabbriche gestite dal Partito Unico.
La Cina del 2010 in trent’anni aveva compiuto un balzo di un secolo:grattacieli al posto delle modeste case negli hutong, lusso anche se non per tutti, traffico automobilistico a sostituire quello sulle due ruote, smog e un costante e deciso sguardo al futuro con un Pil oltre il 6%. Un progresso però sempre guidato e gestito dal Partito Unico.
Lo stesso che ha “cinesizzato” il Tibet, portando un po’ di benessere e qualche attività produttiva dove prima c’era saggezza,ma anche miseria. Umiliando però un’antica cultura e un popolo che rischia di perdere presto la sua identità. Basti pensare che a Lhasa le insegne dei negozi sono scritte in caratteri cinesi grandi, e sotto, in piccolo, con quelli tibetani.
Il Giappone di oggi, invece, dopo la crisi, cerca di riprendere il baldanzoso progresso economico conquistato un decennio fa. Anche se al costo di notevoli contraddizioni. La disoccupazione è praticamente azzerata, non esiste immigrazione, ma quel che preoccupa è una popolazione che sta invecchiando troppo rapidamente, nel 2050 sarà la più anziana al mondo con oltre il 45% di ultra sessantacinquenni.
La mostra “Sguardi ad Oriente” attraversa dunque 35 anni di storia di paesi che si sono combattuti sanguinosamente, copiati senza esclusioni di colpi, conquistati con alterne vicende, ma che sono, pur nella diversità della loro storia e della loro filosofia di vita, il fulcro del nostro presente e del nostro futuro:nel bene e nel male, economico e culturale. Perché la loro forza viene da una storia millenaria. E da Pechino a Lhasa, da Shanghai a Tokyo, da Xian a Kyoto le antiche tradizioni non sono mai state dimenticate, anzi, vengono riscoperte e rivissute.


L’Autore:

Enrico Rondoni nasce a Napoli nel 1953 da padre toscano e madre napoletana. Durante gli studi in Filosofia inizia a collaborare a settimanali di musica, a fotografare e nel 1975 apre a Roma, con altri fotografi, la libro-galleria fotografica “Altre Immagini” presso il centro polivalente Il Politecnico.

Dopo due stagioni nel gruppo teatrale d’avanguardia “Il Patagruppo”, inizia la sua attività giornalistica collaborando a “L’Umanità”, “Panorama”, “L’Europeo”, alla terza pagina di ”Paese Sera” (anche con una rubrica sulla fotografia),RAI- Radio Uno, RAI 2 e ad una delle prime radio libere: Onda Radio 101.

Nel 1980 diventa collaboratore degli Speciali del TG1 e della rubrica di informazione “TAM TAM” per effettuare inchieste in Italia e all’estero. Nel 1983 è inviato della prima stagione del programma preserale “Italia Sera”.

Il suo lavoro giornalistico, quello fotografico, e la passione per i viaggi (dalla Cina a Terranova, dal Borneo al Pakistan) lo portano ad esprimersi con linguaggi diversi. I suoi scatti e i suoi articoli vengono pubblicati da L’Enciclopedia Italiana, “Week End”, “Tutto Turismo”,”L’Agenzia di Viaggi”, “Audrey”, “Adrian”, e per il web su “Riflessi Fotografici”. Grazie anche a queste esperienze fonda, nel 1983, la Kaleidos:una società che produce spettacolari multivisioni.

Nel 1986 viene chiamato da Arrigo Levi per far parte della redazione del primo settimanale di informazione di Canale Cinque: “TivùTivù”. Nel 1992 è con Enrico Mentana tra i fondatori del TG5, dove, oltre a realizzare servizi e reportage, diventa capo redattore degli esteri per 10 anni, capo redattore centrale e dal 2006 Vice Direttore esecutivo.

Nel 2000 la sua sceneggiattura di una serie di documentari, “The Silk Road on Rail”, attraverso Uzbekistan, Turkmenistan e Iran, ottiene i finanziamenti del progetto europeo Media. E pubblica il saggio “L’oro della Bactriana” (nel volume Grandi Tesori- White Star) e per L’Espresso il reportage “Carovane di Seta”. Nel 2010 realizza per Canale Cinque il documentario “La Zampata del Dragone”.

Nel 2011 presso le Terme di Diocleziano (Museo Nazionale Romano) la prima mostra fotografica “Luci Cinesi – 1981-2011”. Oltre 100 fotografie sui quattro reportage realizzati in Cina nell’arco di 30 anni. Pubblica con Peliti Editore il libro fotografico “Enrico Rondoni in Cina 1981-2011”. Nel 2012 la mostra è stata esposta anche alla Triennale di Milano e al Teatro Gesualdo di Avellino. Sempre nel 2012 ha partecipato alla mostra “East vs West” a Firenze. Nel 2015 è stato invitato al Lucca PhotoLuxFestival con la mostra nel “Regno della Luce” su di una festa sacra nel Laddak.

Mostra Fotografica Sguardi ad Oriente

Mostra Fotografica Sguardi ad Oriente di Enrico Rondoni dal 5 al 15 Settembre

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